Castiglione delle Stiviere è il maggior centro dell’alto mantovano. Sorge sulle pendici meridionali dell’anfiteatro morenico del lago di Garda, sulla direttrice che congiunge Mantova con Brescia ed è chilometricamente più vicina a quest’ultima che non al suo capoluogo amministrativo.
All’inizio degli anni ’60 Castiglione, in cui regnavano disoccupazione e povertà, fu considerata “zona depressa”. Questa condizione la fece scegliere come sede per l’installazione di fabbriche, anche a carattere internazionale. Le piccole aziende locali si potenziarono e l’economia del paese decollò verso uno sviluppo costante. Da paese di emigranti divenne polo di immigrazione per i lavoratori provenienti dal basso mantovano, prima, dal meridione poi, e, attualmente, da continenti extraeuropei.
L’origine dell’insediamento risale all’epoca romana. Il centro, conteso fra il territorio mantovano e quello bresciano per tutto l’arco del medioevo, cominciò ad assumere un’importanza sempre maggiore da quando fu inserito nella sfera politica dei Gonzaga che, a partire da Ferrante, padre di San Luigi, ne fecero la sede di una piccola corte autonoma. Castiglione deve alla famiglia che la governò per quasi tre secoli, oltre al dono del suo santo patrono, tutti i suoi monumenti artisticamente più significativi.
Il castello, di cui oggi restano una torre, alcune torrette di guardia e parte della cinta muraria, risale probabilmente all’XI secolo e divenne in seguito la sede della residenza dei Gonzaga. Al suo interno si conserva la piccola chiesa palatina di San Sebastiano.
La chiesa parrocchiale (duomo) è stata costruita dal 1761 sull’edificio dell’antica Collegiata dei Santi Nazario e Celso. Qui San Luigi fu battezzato, qui ricevette la Prima Comunione dalle mani del cardinale Carlo Borromeo, qui fu venerato dalla madre nel 1604. Oggi la chiesa ha una sua chiara impronta neolassica.
La pala dell’altare, eseguita nel 1777 da Luigi Sigurtà, raffigura il patrono dei giovani in atto di adorare Cristo e il Padre Eterno ai quali era presentato con atto materno dalla Madonna, mentre più in basso sono raffigurati i martiri Nazario e Celso, titolari della chiesa.
L’attuale santuario di San Luigi fu costruito a partire dal 1610 come chiesa del Collegio della compagnia di Gesù, insediato a Castiglione per volontà di Francesco Gonzaga, di padre Virgilio Cepari (primo biografo di San Luigi) e di Cinzia Gonzaga. Il santuario, ampliato nel XVIII secolo da Paolo Soratini, conserva al suo interno la reliquia del teschio di San Luigi cui fa da cornice la ricca struttura marmorea dell’altare maggiore, al centro della quale è collocata una tela del veronese Antonio Balestra raffigurante il santo in preghiera davanti alla Vergine.
Al collegio gesuitico di Castiglione fu strettamente legata l’istituzione femminile del Collegio delle Vergini di Gesù, voluta dalle nipoti di San Luigi, Cinzia, Olimpia e Gridonia, come congregazione laicale ispirata ai principi vissuti da San Ignazio di Loyola. Il collegio ha mantenuto inalterata nei secoli la sua fisionomia spirituale ed è attivo ancora oggi con le suore che si dedicano soprattutto alle scuole interne, materna ed elementare. Il Collegio Vergini è anche sede del Museo Storico Aloisiano, di notevole interesse artistico e documentario.
Castiglione delle Stiviere ha visto anche il sorgere dell’idea della Croce Rossa Internazionale. Qui il 24 giugno 1859 Henry Dunant, trascinato dall’esempio della popolazione, prestò la sua opera ed ebbe anche modo di maturare l’idea dell’organizzazione di un volontariato permanente di soccorso. A Castiglione non poteva dunque mancare un Museo Internazionale che rievocasse sia i tragici avvenimenti di quei giorni, che l’altrettanto grande solidarietà che avvolse i numerosi feriti, reduci dai vicini campi della battaglia di Solferino-San Martino.